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martedì 22 marzo 2016

Rimettere le cose al loro posto

Non brillo per le mie qualità casalinghe. Sono sempre stata molto distratta e, a volte, questo è stato per me un vero e proprio guaio.

Anni fa, ero talmente assorta nello studio che stavo facendo, per di più mentre ero seduta nel mezzo loto su una sedia, che non mi accorsi di avere la camera allagata. La lavatrice si era guastata e mia madre se la prendeva con me, chiedendomi dove avessi la testa. Credo di averla guardata sorridendo, come se mi trovassi in un'altra dimensione.

L'essere così "svanita" fin dalla nascita mi permette ora di invecchiare senza spaventarmi a causa di inevitabili smemoratezze. Scherzi a parte, ogni tanto, anche per una "svitata/svanita" come me è necessario fare ordine.  Vinco la pigrizia e mi trasformo in una macchina da guerra...

Oggi ho buttato qualche sacco nei cassonetti della "ricicleria" e, così facendo,  mi sono sentita più leggera.

Facendo ordine fisico, buttando via molti oggetti, quasi in una ritualità di abbandono, mi sentivo decisamente meglio. Alcuni oggetti sono legati a storie del passato che, con il tempo, stavano diventando gabbie mentali, altri invece sono da recuperare, perchè scaldano il cuore.

Così, in piena consapevolezza, ho destinato qualche gioiellino di gioventù a mia figlia e ho tenuto per me solo un piccolo, semplice anello, cui sono molto legata. La scritta incisa su questo anello, di valore economico decisamente non rilevante, è in lingua tibetana e significa "amore mio". Sono anche riuscita a metterci accanto la fede di mio padre, che non reca alcuna incisione. Tenere ciò che mi piace, lasciar andare ciò che ha perso significato, non significa per me  rinnegare il passato, semplicemente vuol dire congedarsi.

Ho poi aperto la mail. Una mia amica mi chiedeva della meditazione hawaiana Ho'oponopono. Guarda un po'. Significa "mettere le cose al loro posto". La ripetizione delle frasi "Mi dispiace, perdono, grazie, ti amo (I'm sorry, please forgive me, I thank you, I love you) agisce in questo modo: pulisce tutto ciò che deve essere pulito, apre la coscienza ad accogliere l'amore.

Naturalmente, funzionano altrettanto bene anche altre forme di meditazione, oppure la semplice preghiera. Mi riferisco alla preghiera semplice, di tipo francescano, di affidamento alla volontà divina, piuttosto che alla preghiera "bancomat", quella che chiede, in modo incalzante,  che qualcosa di preciso diventi realtà. A volte noi crediamo che quel qualcosa sia necessario alla nostra felicità e non immaginiamo che ottenerlo potrebbe rivelarsi, alla lunga, improduttivo o addirittura doloroso. Ecco perché è molto più saggia la preghiera di totale affidamento a una Intelligenza Superiore (il "sia fatta la tua volontà" del Padre Nostro, tanto per intenderci).

Nello Yoga Nidra si suggerisce di non scegliere la propria risoluzione (sankalpa) se non quando si è pronti per farlo, quando si ha chiara quale sia la nostra autentica missione di vita. Altrimenti, la potenza della meditazione potrebbe indirizzarci verso qualcosa di fuorviante.

Rimettere le cose al loro posto è una tappa importante, secondo la mia esperienza, perché consente di rinascere ogni volta che lo si desidera.