Parla della tregua di Natale del 1914 tra soldati di trincea francesi, tedeschi e britannici.
La prima guerra mondiale, in trincea, fu durissima. Eppure non mancarono episodi di fraternizzazione, così ben descritti dal film.
A distanza di oltre un secolo dai fatti di cui si narra, stiamo vivendo, secondo me, una importante trasformazione. I mezzi di comunicazione danno rilievo alle cattive notizie, perché sono quelle che "rendono" di più, in termini di ascolti. Tuttavia, la mia sensazione è più positiva. Si riscoprono più frequentemente valori che sembravano dimenticati o considerati con sufficienza. Forse questo Natale potrà essere, se lo vogliamo, un'occasione di rinascita e di riscoperta.
Ecco perché mi riguarderò questo film. Per me il significato "laico" del Natale (non dimentichiamo che si tratta, fondamentalmente, di una festa religiosa) è quello di guardare in fondo a se stessi, riconoscendo le proprie emozioni e quelle degli altri. Insomma, una bella occasione per esercitare la propria intelligenza emotiva.
Questi soldati lo fecero davvero, lo fecero in condizioni estreme. Riconobbero la nostalgia in se stessi e nei propri nemici. Da quel momento non ci furono più nemici, ma solo fratelli.
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